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martedì 12 marzo 2013

DOV'E' FINITA LA CANAPA?!

Spinello SI o Spinello NO?
Questa la grande domanda che affligge giovani adolescenti e non solo.
Il problema non è rispondere a questa domanda, il problema è che è la domanda ad essere stupida.
La Grande Domanda da porci, signori miei, è:
Dov'è finita la canapa?

Per chi non lo sapesse, la canapa (cannabis) è una pianta utilizzata fin dall'antichità (sono stati trovati residui di cannabis, nicotina e cocaina in numerose mummie (115-1500 d.C.) scoperte in Perù) che cresce a tutte le latitudini e che si presta a essere usata in vari modi. Il modo più stupido per usare la canapa è fumarsela.
Le diverse varietà della canapa erano coltivate in tutto il mondo fin dall'antichità, e utilizzate in vari e numerosissimi campi: la sua corteccia costituiva la materia prima per la produzione di carta, fibre tessili (corde, abbigliamento), fibre plastiche e concimi naturali. Inoltre,  la canapa era usata come medicinale. Studi clinici dimostrano che cura: nausea e vomito, anoressia e cachessia, spasticità, condizioni dolorose (in particolare dolore neurogeno. Ha invece effetti meno confermati contro allergie, epilessia, infiammazioni, depressioni, disordini bipolari.
Henry Ford, nel 1923 creò la FORD T, un prototipo della quale era composto per più del 60% da materiali derivati dalla cannabis sativa; persino le case erano costruite in buona parte con prodotti derivati dalla Cannabis (vernici, colle, mattoni, rivestimenti).
Inoltre alcuni progetti, antecedenti al Proibizionismo,  prevedevano anche la possibilità di un propulsore alimentato a etanolo di canapa. Tali progetti vennero presto abbandonati sia per il già citato proibizionismo,  sia a causa della discesa dei prezzi del petrolio.
LA MACCHINA PIU' ECOLOGICA DEL MONDO INVENTATA NEL 1930.
Ma cosa succede poi? Quale fu il processo che portò a chiamare "droga" una pianta ?
 File:Rational scale to assess the harm of drugs (mean physical harm and mean dependence) it.svg
 (The Lancet, rivista scientifica di ambito medico pubblicata settimanalmente dal Lancet Publishing Group)
 Come potete vedere dall'immagine il rapporto tra DIPENDENZA e DANNO FISICO prodotto dalla Cannabis è nettamente inferiore rispetto a quello di sostanze come Tabacco e Alcool, rese legali dallo Stato, sulle quali per altro quest'ultimo basa grandi guadagni in termini economici.

A quel punto attraverso la scusa di non "violentare la natura" tagliando piante di canapa il petrolio inizia ad essere la fonte energetica privilegiata, nonchè quella più redditizia per l'elite, costituita da grandi imprenditori e ricchi uomini d' affari, molti dei quali facenti parte di losche società segrete il cui scopo sarebbe quello di assoggettare il mondo e monopolizzarlo. Non è un caso che la dichiarazione dove era riportata la frase sopra citata era stata firmata da  William Randolph Hearst, imprenditore statunitense, insieme ad un certo Rockefeller.
Non è un caso infatti, perchè Rockefeller è il nome di una potente famiglia facente parte degli Illuminati, insieme ad altre dodici famiglie tra le più potenti del mondo, tra le quali spiccano i Rothschild, famiglia anch'essa di banchieri, le cui diramazioni si espandono in tutta Europa fin dal 1700.


Ma tornando al nostro discorso, la canapa comincia a sparire. Hearst, importante editore dell'epoca comincia sui suoi giornali a dire che "urgono importanti misure" contro questa pianta, che pian piano viene cominciata a essere chiamata DROGA, quindi per definizione chi la usava era un DROGATO.
Molti giornali dell'epoca, anche tra i più importanti, iniziarano una dura campagna contro la canapa, rendendola presto fonte di scandalo e demonizzandola.

« Sotto gli effetti della marihuana, i carcerati cadono disperatamente innamorati l'uno dell'altro, proprio come farebbero con le donne fuori dai muri della prigione. » (Earle Albert Rowell e Robert Rowell, "On the Trail of Marihuana the Weed of Madness" - 1939)

 « Se l'orribile mostro Frankenstein si trovasse faccia a faccia con il mostro marihuana, cascherebbe morto dallo spavento. » (Anslinger su The American Magazine - 1938)

 « L'erba fa pensare ai negretti di essere in gamba come gli uomini bianchi. » (Anslinger - 1929)

 « La marihuana è a volte usata come mezzo per la schiavitù bianca. Lo sceriffo perquisì le case malfamate della città e vi trovò le ragazze scomparse che vi "lavoravano". Le loro storie rivelarono che la marihuana era stata l'esca e la causa del loro rovina. » (Earle Albert Rowell e Robert Rowell, "On the Trail of Marihuana the Weed of Madness" - 1939)

 « Preferirei vedere i miei figli contro un muro e poi fucilati di fronte ai miei occhi piuttosto di sapere che uno qualunque di loro sarebbe diventato uno schiavo della droga. » (Col. Levi G. Nutt, capo della "Narcotics Division of the US Treasury Department", sul quotidiano nazionale Hearst - 8 dicembre 1929)


Signori miei, ecco cosa si leggeva sui giornali nel 1930.
Così la canapa, o meglio il suo derivato dalle proprietà stupefacenti, venne fatta apparire da giornali e media solo come la fonte di un male, tralasciando, invece, tutti gli aspetti positivi che potevano derivare dalla produzione di Canapa.
"La Marijuana: la pianta con le radici all'inferno" questo si diceva. Presto la marjuana venne associata anche a temi a sfondo razzista e sessuale. Si identificavano certe etnie come drogate di marjuana, come i messicani e spesso veniva fatto riferimento alla presenza della famosa pianta in orgie e parti sessuali dagli orientamenti deviati.
Venivano fatti circolare film come Reefer Madness (Lo Spinello Maledetto), dove la marjuana veniva colpevolizzata come origine di ogni male della società. Nel film, dallo stampo evidentemente propagandistico, i protagonisti vengono resi violenti e aggressivi dalla pianta, nonchè inclini ad azioni quali stupro , o addirittura, omicidio.
 
Alla fine, i tre protagonisti vengono arrestati e mentre uno di loro viene rinchiuso in un istituto di igiene mentale, un'altra si suicida buttandosi da una finestra.
Il titolo originale era Tell Your Children.
Un altro film del genere è  Marijuana: The Devil's Weed, ridistribuito anche come Marihuana, the Weed with Roots in Hell!.















Il film racconta di Burma, una ragazza amante delle feste che però si ritroverà protagonista di rocambolesche avventure a causa della sua dipendenza dalla marijuana.





Lascio giudicare a voi, signori miei.
Concludendo il mio discorso dico semplicemente che: ciò che è stato fatto con la canapa, pianta grazie alla quale si potevano produrre vestiti, mattoni, vernici, carta, MACCHINE (!!) e probabilmente combustibili, potrebbe essere fatto con tutte le altre fonti (energetiche e non) in grado di renderci liberi di produrre qualcosa per noi stessi senza dover necessitare dell'intervento di uno Stato sempre più degradato e corrotto da poteri occulti quali Illuminati e sporche divinità che basanno il loro culto sul denaro.

UN SALUTO,
LACCHI NERO

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